Cronologia 1810

ANNO 1810

CRONOLOGIA AVVENIMENTI

GIOACCHINO MURAT

1 gennaio: Allo spuntare del giorno, il nuovo anno è stato salutato con una salva di cannone dai forti e si è replicato all’imbrunire. Festa di gala a Corte con omaggi al principe Achille, presente in serata al Teatro S. Carlo con il fratello e la sorella.

4 gennaio: Giunge in segreto da Palermo un parlamentare accompagnato da tale Frilli, aiutante del duca d’Ascoli, reggente di Polizia.

5 gennaio: Sequestrate nel porto di Napoli una grossa partita di merci coloniali su navi americane.

10 gennaio: Un centinaio di inglesi sbarcano a Bisceglie. Si ritirano in breve dopo aver lasciato sotto le mura della città un barile di polvere da sparo con la miccia accesa; per impedirne lo scoppio intervengono coraggiosamente due prodi: Paolo Gusman e Domenico Campagnolo.

26 gennaio: Una flottiglia inglese uscita da Messina bombarda per due ore Reggio provocando vittime civili. 28 gennaio: Gioacchino e Carolina Murat, reali di Napoli, organizzano a Parigi un gran ballo in maschera..

1 febbraio: Re Murat parte da Parigi.

5 febbraio: Re Gioacchino arriva a Torino alle 9 di mattina e riparte alle 5 di pomeriggio per la via di Alessandria e Piacenza.

6 febbraio: A Milano si attende inutilmente l’arrivo del Re; tutta la guarnigione resta in armi fino a tarda sera, quando si apprende che ha seguito altra via.

7 febbraio: Murat arriva a Firenze, ricevuto solennemente; scende a Pitti, presso il principe Felice ed interviene la sera in forma privata alla Pergola. Riparte l’indomani mattina. Il comune di Torre Annunziata e quello di Casale di Torrevecchia sono riuniti in un solo comune che porterà il nome di Gioacchinopoli e vogliono erigere un monumento che perpetui la memoria della riunione e del cambiamento di nome.

9 febbraio: Accolto solennemente dalle autorità e dal generale Miollis, re Gioacchino giunge a Roma e scende  a Palazzo Borghese.

10 febbraio: A Roma re Murat continua a ricevere le autorità civili e militari; la sera interviene ad un grande ballo con cena a Palazzo Doria, organizzato dal generale Miollis.

11 febbraio: Gli inglesi durante uno sbarco hanno demolito il forte di Reggio con un bombardamento e poi saccheggiato la città di Bisceglie. Preoccupa il livello del brigantaggio in Puglia. Nelle acque di Sicilia staziona la flotta Anglo-Ottomanna. Si annuncia una leva dai 17 ai 25 anni senza distinzioni ed una requisizione di cavalli e di argento.

12 febbraio: Il cannone ha dato in mattinata l’arrivo di Murat a Capua, da dove ha proseguito per Caserta.

13 febbraio: Re Gioacchino passa in rassegna a Carditello la Guardia Reale e la guarnigione di Capua.

14 febbraio: Nell’anniversario dell’entrata delle armi francesi al comando di Giuseppe Bonaparte nel 1806, re Gioacchino entra solennemente a Napoli alle 4 pomeridiane.

15 febbraio: 3000 pacchi dono sono distribuiti nel pomeriggio ai poveri radunati intorno ad una fontana dalla quale per tre ore si è fatto scorrere vino per tutti con grande allegria del popolo; il tutto a spese della Corte. La sera si replica in S. Carlo ma con biglietto d’invito.

16 febbraio: Scosse di terremoto ondulatorie a Napoli precedute da una densa caligine. Giunge voce al re di malumori per il continuo aumento del prezzo della farina, che interviene sugli amministratori del Corpo Municipale affinché provvedano rapidamente.

17 febbraio: Un forte vento impedisce nel pomeriggio le illuminazioni previste.

20 febbraio: Perdura ancora il cattivo tempo ad impedire le illuminazioni e causa danni alle macchine dei festeggiamenti: si dispone di smontare tutto.

21 marzo: Dopo straordinarie perturbazioni atmosferiche, cade la neve a Napoli ed il Vesuvio manifesta attività eruttiva.

22 febbraio: Si registrano scosse di terremoto piuttosto violente in Puglia e nella città di Bari. Giunge notizia dalla Calabria che il 5 febbraio erano sbarcati ad S. Eufemia 5000 uomini comandati dal principe di Moliterno. È intenzione di re Gioacchino di recarsi sul posto di persona.

24 febbraio: Si apprende a corte con favore del matrimonio tra l’imperatore Napoleone e la figlia dell’imperatore Francesco d’Austria.

26 febbraio: Il re ha partecipato al ballo in maschera nell’affollatissima sala del S. Carlo.

1 marzo: Si fortificano e approvvigionano le isole di Capri, Ischia, e Procida. Si rinforzano le guarnigioni: a Capri, 1700 fanti e a Pozzuoli altri 1000. Si temono sbarchi nemici. A Napoli si festeggia il carnevale allegramente con feste e danze. Re Gioacchino passa in rivista 12.000 uomini di truppe napoletane e 2.000 soldati francesi.

11 marzo: Re Gioacchino riparte da Napoli per Parigi.

24 marzo: Girano per Napoli proclami firmati dal principe di Moliterno, Generale dell’armata Siciliana, diretti alle truppe francesi affinché si ritirino invitando la popolazione a ribellarsi per rimettere sul troni i Borbone. Si vocifera che sarà pubblicato l’armistizio con l’Inghilterra. La regina di Napoli è stata nominata dama assistente per sei mesi della novella imperatrice francese.

28 marzo: Si è affisso in mattinata il programma delle feste per solennizzare il matrimonio dell’imperatore dei francesi con l’Arciduchessa Maria Luisa, figlia primogenita dell’Imperatore d’Austria. Oltre alle salve dei forti si dispenseranno 50 ducati a sorte in favore di giovani povere che si sposeranno. Illuminazioni e Teatri gratis.

15 aprile: Non è certa la data del ritorno di re Gioacchino. I giornali stranieri parlano di trattative di pace con l’Inghilterra con la mediazione dell’Austria. I sostenitori borbonici si augurano di vedere restituito il Regno di Napoli a Ferdinando IV ed auspicano l’assegnazione a re Gioacchino del Regno d’Illiria.

27 aprile: Re Gioacchino senza alcun annuncio, né scorta, né seguito, torna a Napoli per la seconda volta da Parigi. Partito il 19 da Parigi impiega otto giorni, forzando così tanto il viaggio da uccidere undici cavalli per stanchezza. Questa partecipazione fa supporre l’annuncio di avvenimenti straordinari. Appena giunto chiede tutte le note sulla coscrizione e sembra si prepari per una nuova partenza. Le notizie di pace sono svanite. Gli inglesi hanno rifiutato la pace e si apprestano ad attaccare Napoli. Si fanno preparativi di guerra: ordinati 90.000 sacchi da assedio e migliaia di pali e zappe. Le truppe si posizionano sulle alture come l’anno precedente quando la flotta inglese giunse ad Ischia.

29 aprile: Nella mattinata importante riunione a corte. Il Re parte per la Calabria e dispone la partenza delle cannoniere e di tutta la flottiglia. Il Parlamento Inglese ha ordinato di affondare tutti i legni nemici che si incontrano.

3 maggio: Combattimento navale nel canale di Procida fra il vascello inglese “The Spartan” di 54 cannoni e la squadra napoletana comandata dal capitano Ramatuelle che resta gravemente ferito ad un braccio.

13 maggio: Attacco di legni inglesi nei golfi di Noli e Vado, respinti prontamente dalle guarnigioni dei forti di Vado e S.Stefano.

16 maggio: Re Gioacchino parte da Napoli per visitare la Calabria. Con lui partono i ministri delle Finanze, della Guerra e dell’Interno. Gioacchino dichiara pubblicamente che a metà giugno conquisterà tutta la Sicilia. Con la pubblicazione di una pastorale del Vescovo di Gragnano, Bernardo della Torre, anche la chiesa appoggia la spedizione.

21 maggio: Parte da Napoli un’altra Divisione comandata da Generale in Capo della Marina, Ottager. Re Gioacchino alle 7 pomeridiane entra a Cosenza.

24 maggio: Re Gioacchino è a Scagliano.

25 maggio: Murat arriva a Pizzo ed elargisce una grossa somma di denaro per il restauro della Chiesa. Si rincorrono voci di pace con l’Inghilterra. Si parla di cessioni della Sicilia e di accordi con la flotta inglese che, lascia passare i convogli diretti in Sicilia, ma assalta e depreda i piccoli legni mercantili. Corfù cade in mano degli Inglesi, che avevano già occupato le isole vicine.

31 maggio: Dopo aver visitato nei giorni precedenti Nigistro, Monteleone Calabro ed altri paesi, Gioacchino è accolto solennemente a Tropea. 1 giugno: Re Gioacchino visita Nicotera e Palmi.

2 giugno: Aumento del prezzo del sale, dell’1% sulle pigioni, delle tasse civiche e delle contribuzioni personali. La Guardia Civica ha ripreso servizio militare in attesa della partenza delle truppe per la spedizione di Sicilia.

3 giugno: Re Gioacchino visita Bagnara, da dove si imbarca per Scilla entrandovi in forma solenne alle 2 di pomeriggio.

12 giugno: Gli Inglesi nello Stretto di Messina attaccano un convoglio marittimo francese. Re Gioacchino si reca al campo della Melia (Scilla) e ne determina il perimetro. La sera rientra  a Scilla accolto da una fiaccolata.

17 giugno: Il Re passa in rivista a Scilla il 6° reggimento di fanteria.

22 giugno: Vivo combattimento nello Stretto di Messina tra la flottiglia franco-napoletana e navi inglesi. Gli inglesi sono respinti ma effettuano uno sbarco momentaneo a Grano, dove tentano di sollevare la popolazione.

5 luglio:  Re Gioacchino si trasferisce da Scilla al campo di Piale.

7 luglio: Murat al campo di Piale passa in rassegna la Divisione del Generale Lamarque, forte di 10.000 uomini. Durante la rivista otto cannoniere inglesi partite da Messina e portatesi a tiro di mitraglia sono respinte a cannonate dall’artiglieria della Guardia Reale.

14 luglio: a Napoli si aspetta a giorni il ritorno della regina da Parigi. Nella provincia di Principato spadroneggia una banda di briganti capeggiata da Paola d’Alessandro di Padule, pressati con difficoltà da vari distaccamenti di Guardie Civiche e della Gendarmeria Reale. Le popolazioni sono preoccupate in quanto spesso vessate ora dai briganti ora dai Civici: si commettono da ambo le parti atti di crudeltà orribili.

16 luglio: Re Gioacchino con tutto il seguito visita la città di Reggio; presiede alle udienze, elargisce assegni e pensioni. Lascia la città in serata, tra le acclamazioni, per il campo di Piale.

22 luglio: Nuovo combattimento tra Scilla e Messina tra le flottiglie inglese e napoletana, con il solito risultato negativo per gli inglesi. Smentito l’arrivo della regina da Parigi.

24 luglio: Vivo cannoneggiamento davanti a Reggio tra un brick inglese e due piccoli legni corsari napoletani. Scontri ad Altamura tra una forte banda di Briganti e gendarmi reali con diversi caduti. Successivamente briganti vengono attaccati dal Gen.le Destrees con truppe di linea e ed in due assalti distrugge due bande che lasciano sul terreno 80 morti: si accerta che una banda è composta solo da calabresi.

25 luglio: Navi inglesi attaccano un convoglio militare napoletano, causando pesanti perdite vicino la spiaggia di Amantea.

3 agosto: La regina Carolina Bonaparte dopo 9 giorni di viaggio da Parigi a Caserta dove è attesa dai figli.

4 agosto: La regina rientra a Napoli in incognito. Improvvisa festosa illuminazione in città. Fra Scilla e Messina inconcludente combattimento navale fra inglesi e napoletani.

7 agosto: Nuovo combattimento navale fra gli inglesi e napoletani nello stretto.

15 agosto:  La regina si lamenta per la scarsa partecipazione al festeggiamento serale per il compleanno dell’Imperatore Napoleone. Cominciati i lavori di demolizione dei fabbricati per la costruzione del Nuovo Foro Murat. Si prosegue gli scavi archeologici nel giardino del monastero di S. Teresa degli Scalzi dove si è scoperto, un antico sepolcro con urne, statue, medaglie e scheletri dell’età greca.

21 agosto: Alla presenza della Regina e dei Principi è stato varato nei cantieri di Castellammare la nave “Capri”, vascello di linea di 74 cannoni

25 agosto: La Regina Carolina visita a Napoli gli antichi sepolcri scoperti a ridosso del museo reale.

30 agosto: Le notizie sulle operazioni militari in Calabria non sono buone: si parla di ritorno del re.

3 settembre: Le navi corriere reduci a Brindisi da Corfù e dirette in Ancona si incontrano alla punta del Gargano con il legno corsara inglese “Bove”, che viene catturato dopo 4 ore di cannoneggiamento e condotto a Viesti.

4 settembre: La Regina Carolina abortisce a Napoli senza gravi conseguenze fisiche.

13 settembre: Il Vesuvio dal giorno 11 è in grande attività eruttiva. Cinque regie corriere italiane entrano nel porto di Ancona scortando la nave corsara inglese “Bove” con 47 marinai e 5 cannoni, legno nemico temuto dai navigatori della costa adriatica.

16 settembre: In Calabria Citeriore duecento fanti di linea comandati da Riccardo Filangieri vengono dispersi da una forte banda di briganti. Cadono in mano dei briganti e saranno scambiati con briganti prigionieri.

17 settembre: Approfittando del vento sfavorevole agli Inglesi che avevano ritirato le navi della flotta nel porto di Messina, agli ordini del re Gioacchino distaccamenti del 3° e del 4° regg.to fanteria di linea, del 2° regg.to cacciatori napoletani e del battaglione corso, fanno vela sopra scaletta ed occupano S. Stefano in Sicilia. Reazione degli anglo-siciliani e non potendo impiegare tutte le forze napoletane per rafforzarle lo sbarco, Murat si ritira. Il Colonnello D’Ambrosio, molti ufficiali e soldati napoletani sono fatti prigionieri a Messina.

20 settembre: Un proclama da Scilla di re Gioacchino ai soldati annuncia che la spedizione volta alla conquista della Sicilia è rimandata in un momento più favorevole.

22 settembre: Murat torna a visitare Reggio. Decreta un ordine del giorno che sequestra e confisca indistintamente tutti i bastimenti con carichi di mercanzia coloniale.

27 settembre: Murat è riconosciuto come re di Napoli e dal Sultano Mahmoud II.

3 ottobre: Re Gioacchino rientra a Napoli per via mare proveniente da Reggio.

4 ottobre: Nella notte entrano nel porto di Napoli 27 cannoniere della spedizione siciliana: la flotta durante il viaggio di ritorno non ha subito nessun attacco nemico.

5 ottobre: A Napoli sulla piazza della Grande Dogana si bruciano rilevanti quantità di merci inglesi proibite nel regno. Il fuoco dura da mezzogiorno alle 5 di pomeriggio.

8 ottobre: Un proclama di Re Gioacchino afferma che con la spedizione di Sicilia ha ottenuto la fine del blocco di Corfù, l’addestramento della sua marina da guerra, dimostratasi coraggiosa di fronte a quella inglese e la reale possibilità di sbarcare in Sicilia per riunirla al Regno. Nelle acque di Salerno una parte della squadra navale inglese sorprende un convoglio napoletano che tornava dalla spedizione, catturando alcune imbarcazioni ed incendiandole.

9 ottobre: Attaccata da navi inglesi la Divisione Bausan che tornava dalla Sicilia. Lo scontro è avvenuto in acque napoletane tanto da essere visibile dalla Loggia di Belvedere al Vomero.

15 ottobre: Un corriere da Roma conferma la presenza di una squadra navale inglese a Gaeta: si teme l’arrivo degli Inglesi nel Golfo di Napoli. Sono rientrati tutti i convogli partiti per la Sicilia. L’ultima è stata la Divisione Correale. Le perdite subite dall’Esercito napoletano nella spedizione in Sicilia nonché il dispendio di risorse economiche sono elevatissime. Girano voci che Gioacchino vada a regnare altrove.

4 novembre: Si bruciano a Napoli molte merci di manifattura inglese.

8 novembre: Giunge la terribile notizia di un contagio di peste nel regno, più precisamente a Brindisi. Si mettono in postazione i cannoni per impedire l’uscita alle popolazioni in fuga. Le lettere si ricevono solo da corrieri stranieri dopo essere state aperte e passate sul fuoco. Navi inglesi avvistate a Posillipo, altre in vista a Pozzuoli. Il Governo di Roma che per primo segnalò la peste dichiara cessato il pericolo di contagio. Si continuano a bruciare merci inglesi ma è certo molto materiale viene sottratto alle fiamme.

Dicembre: Non ci sono novità importanti per la vita del Regno di Napoli. Si ricorda la contestazione delle donne del Mercato indirizzata a re Gioacchino con il lancio nella carrozza reale di pagnotte di granoturco, perché ne vedesse la piccola forma rispetto al costo esorbitante: il re promette di intervenire per migliorare la situazione. Il grano nel Regno di Napoli a 4 ducati, il tomolo ed il fiore a 6 ducati a Napoli. Le tasse governative sono pressanti tanto che non vi è arte né mestiere che possa esercitarsi senza una patente. Anche i poveri e le pubbliche donne devono averne una per esercitare la loro attività.

Paolo Casali

– Doria Gino “Murat re di Napoli”, Di Mauro Editore, 1966.

– Comandini Alfredo “L’Italia nei cento anni del secolo XIX”, 1801-1825 Vallardi, Milano 1900.

– De Nicola Carlo “Diario napoletano 1798-1825”, anastatica 1906 vol.3, Luigi Regina, Napoli 1999.

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